Descrizione
ai sensi dell’art. 1, comma 5, del DPR 122 /2009:
“ Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa”
La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva.
Il processo di valutazione, ritenuto fondamentale per il suo rilevante valore formativo nell’ambito del percorso educativo-didattico, ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni.
LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
a) Si articola nelle fasi:
1. diagnostica o iniziale, tesa ad analizzare e descrivere il processo di apprendimento, per la successiva impostazione di opportune strategie didattiche;
2. formativa o intermedia, tesa a individuare potenzialità e carenze, finalizzata all’autovalutazione e al miglioramento dell’azione didattica;
3. sommativa o finale, tesa a definire i livelli di abilità e competenze nella valutazione periodica e finale.
b) Viene effettuata secondo verifiche coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti nel PTOF e ridefiniti nelle riunioni dei dipartimenti disciplinari.
STRUMENTI DI VERIFICA
PROVE SCRITTE | Strutturate e semistrutturate, questionari a risposta aperta, relazioni, temi/componimenti, sintesi, soluzioni di problemi, esercizi di vario tipo |
PROVE ORALI | Colloqui, interrogazioni, interventi, discussioni su argomenti di studio, esposizione di attività svolte, test, prove scritte valide per l’orale |
PROVE PRATICHE | Test motori |
Cosa si valuta:
- processo di apprendimento di ciascuno
- processo di maturazione ed evoluzione rispetto alla situazione di partenza
metodo di lavoro - impegno e partecipazione
- percorso formativo
- efficacia dell’itinerario di apprendimento programmato
Come si valuta:
Con voti numerici espressi in decimi per:
– la valutazione periodica e finale degli apprendimenti;
– valutazione esame finale di II ciclo
Con giudizio per:
– la valutazione dell’Insegnamento Religione Cattolica;
– la certificazione delle competenze
Nella valutazione sono considerati:
- esiti delle prove di verifica (per quadrimestre, secondo le programmazioni dipartimentali), esiti di iniziative di sostegno e recupero
- osservazioni sistematiche sul processo di apprendimento
- livelli di conoscenze, abilità, autonomia nelle prestazioni
- livello di partenza
- confronto tra risultati previsti e raggiunti
- uso degli strumenti
- impegno personale, partecipazione, metodo di lavoro
- evoluzione del processo di apprendimento
Chi valuta
Gli INSEGNANTI ai quali compete la responsabilità della valutazione la cura della documentazione didattica la scelta degli strumenti
L’INVALSI con il compito di rilevare la qualità del sistema scolastico nazionale e fornire alle scuole, alle famiglie e alle Istituzioni, elementi di informazione essenziali circa il nostro sistema di istruzione. Gli esiti delle prove in italiano e matematica, obbligatorie per il II anno, non costituiscono elementi di valutazione nello scrutinio finale.
Il CONSIGLIO di CLASSE, presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato:
i docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutti gli alunni della classe
il personale docente esterno ed esperti (ampliamento offerta formativa) forniscono, al docente della disciplina di riferimento, elementi conoscitivi sull’interesse e il profitto degli allievi (non fanno parte del C. d. C in sede di scrutinio)
ALUNNI CON DISABILITA’ CERTIFICATA E ALUNNI CON DSA
Si veda il Piano d’Inclusione e i Pdp e Pei predisposti per gli allievi.
ALUNNI STRANIERI
Pur tenendo conto dei percorsi specifici di apprendimento, i minori con cittadinanza non italiana sono valutati, ai sensi dell’art. 45 del DPR n. 394, 31 agosto 1999, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.
LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
È effettuata con voto numerico in decimi, formulato collegialmente secondo i criteri indicati nell’allegato A. Non può essere ammesso alla classe successiva o agli esami di stato lo studente con il voto di comportamento inferiore a sei decimi.
CRITERI DI AMMISSIONE / NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA (SCRUTINIO FINALE)
Il Consiglio di Classe in sede di scrutinio finale (giugno) procede collegialmente all’attribuzione dei voti finali nelle singole discipline, su proposta di voto di ciascun docente. Gli alunni che hanno fatto registrare valutazioni positive (da 6 a 10) in tutte le discipline sono ammessi alla classe successiva. Per i casi in cui persistano valutazioni di non sufficienza ( voto inferiore al 6 ) in una o più discipline, il Collegio dei Docenti indica ai Consigli di classe i seguenti criteri orientativi, tenuto conto, come da normativa, anche delle valutazioni espresse nello scrutinio intermedio, nonché dell’esito delle eventuali iniziative di sostegno e di recupero per le insufficienze del primo periodo:
– qualità dell’impegno nello studio nel corso dell’anno
– andamento (miglioramento / peggioramento) del profitto nelle discipline
– numero di assenze anche in occasione di prove scritte e di verifiche orali
– continuità nella partecipazione
– valutazione del biennio come ciclo formativo unitario
Costituisce criterio inderogabile quanto di seguito enunciato:
in presenza di carenze che portino a valutazione di insufficienza in più di tre discipline, si procede alla non ammissione alla classe successiva
CRITERI DI “SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO”, CARENZE E DEBITI FORMATIVI
Il debito formativo si costituisce nel corso dello scrutinio finale in presenza di una o più insufficienze, per il recupero delle quali il C. d. Classe delibera la sospensione del giudizio, in considerazione di:
– entità e diffusione delle carenze
– reale capacità di recupero dell’alunno
– impegno dell’allievo in vista del risultato da conseguire
Il numero max dei debiti assegnabili è pari a tre.
Le insufficienze conseguite invece nel corso dello scrutinio del primo quadrimestre sono considerate carenze da recuperare nel periodo successivo, a conclusione delle attività di recupero se deliberate dal Consiglio di Classe, attraverso verifiche formali calendarizzate dai docenti delle singole discipline e puntualmente annotate sul registro di classe e personale.
MODALITA’ DI RECUPERO DELLE CARENZE E DEBITI
Le attività di sostegno e recupero, come previsto dal D.M.42 del 22 maggio 2007 e dall’O.M. 92 del 5 novembre 2007, costituiscono parte ordinaria e permanente del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Pertanto, la scuola ha l’obbligo di predisporre attività di recupero e sostegno, fermo restando che nessun successo formativo è possibile senza un positivo impegno dello studente, fatto di partecipazione e studio regolare.
In particolare il nostro Istituto, puntando su fattori di qualità nell’organizzazione del servizio finalizzato al recupero, ha predisposto il seguente piano di interventi:
– sportelli metodologici e didattici;
– corsi di recupero disciplinare in orario extracurriculare per gli studenti che riportino voti di grave insufficienza negli scrutini intermedi e finali. Spetta al Consiglio di Classe valutare per ciascun studente l’opportunità di predisporre questo tipo di intervento e in quali discipline. Tali corsi verranno svolti in orario pomeridiano dopo lo scrutinio del primo quadrimestre (recupero della carenza) e in orario antimeridiano dopo lo scrutinio di giugno.
Gli esiti del recupero delle carenze del primo quadrimestre verranno comunicati alle famiglie in occasione della consegna della pagella relativa alla I parte dell’a.s. Al termine dei corsi verranno effettuate le prove di verifica a cura dell’insegnante di classe.
Le verifiche finali per gli studenti con giudizio sospeso avverranno alla fine del mese di agosto, e comunque entro l’inizio delle attività didattiche del nuovo anno scolastico. La presenza alle verifiche è obbligatoria.